Ricercatore, scrittore, insegnante.
Autore di alcuni libri dedicati alla storia della musica e di numerosi saggi ed articoli di argomento musicale, letterario, artistico, in una ricerca che mette al centro il valore della dimensione estetica. Docente di materie letterarie nella scuola e di Storia della Musica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini. Scrive per il quotidiano Il Foglio.
Alirio Diaz, tra musica popolare e musica colta, Ut Orpheus, 2011. Il volume è stato presentato dall’autore al XVI Convegno Chitarristico Internazionale di Alessandria e al XXV Convegno Chitarristico di Modena). Pubblicato in quattro lingue, il volume è stato recensito da numerose riviste in tutto il mondo (Amadeus, Suonare News, Il Fronimo, Classical Guitar, Guitart, Gitarre Aktuell, Gitarr och Lute, La lettre du musicien, e altre); Senio Díaz, figlio del maestro, ha affermato in proposito: «Un eccellente lavoro. Raramente l’estetica musicale di Alirio Díaz è stata messa in luce con altrettanta intelligenza e capacità di comprensione» (Convegno Chitarristico di Alessandria, 2011).
Miguel Llobet - La biografia, Ut Orpheus, 2015. Il volume - la prima biografia completa del maestro catalano, esito di una ricerca durata tre anni - è stato recensito da diverse riviste e presentato dall’autore alla Discoteca di Stato di Roma, in collaborazione con il Governo Catalano, e in conferenze pubbliche in varie città (Alessandria, Bologna, Roma, Brescia, Milano, Rovigo, Adria, Pavia, Forlì, Arezzo…). L’uscita del libro è stata salutata dalla critica che lo ha definito «un volume che costituirà per molto tempo a venire un punto di riferimento» (Seicorde). Il libro nel 2017 è stato pubblicato anche in lingua spagnola e nell’occasione presentato dall’autore a Barcellona.
Andrés Segovia in Italia, Curci, 2020. Esito di circa tre anni di ricerche nelle emeroteche e negli archivi di circa cinquanta città italiane, il volume ripercorre e documenta tutti i concerti del chitarrista spagnolo in Italia, dal debutto nel 1926 fino agli ultimi storici concerti del 1985, offrendo un contributo inedito alla comprensione del ruolo del chitarrista nella storia della musica.
Colin Cooper, recensione del libro Alirio Diaz, through folk and classical music, su Classical Guitar: «This book, (...) well-written by Stefano Picciano, makes fascinating reading»
Piero Mioli, recensione del libro Alirio Diaz, tra musica popolare e musica colta, su Amadeus, maggio 2012: «Nella prima parte abbonda di informazioni storiche, culturali, musicali (...), nella seconda tratta del maestro stesso (...). Parole davvero necessarie»
Senio Diaz, Convegno Internazionale di Chitarra di Alessandria, 2011: «Un eccellente lavoro. Raramente l’estetica musicale di Alirio Díaz è stata messa in luce con altrettanta intelligenza e capacità di comprensione»
Francesco Biraghi, recensione del libro Alirio Diaz, tra musica popolare e musica colta, su Il Fronimo, aprile 2012: «Il libro di Picciano è un caldo ed affettuoso omaggio (...) che ha le sue fondamenta in una conoscenza approfondita e in una ricognizione ampia ed articolata»
Kenneth Sparr, recensione del libro Alirio Diaz, through folk and classical music, su Gitarr & Luta: «Piccianos bok innehåller en komplett diskografi över Diaz inspelningar samt en gedigen bibliografi. Boken har sitt intresse som en hyllningsskrift till en levande gitarrlegend»
José Manuel Campoy, recensione del libro Alirio Diaz, entre musica popular y musica culta, su guitarra.artepulsado.com: «Interesantísimo trabajo que no dudo en recomendar a todo aquel que ame la guitarra y su música y desee conocer un poco más de cerca a aquellos que han dedicado su vida a este hermoso instrumento»
Andreas Stevens, recensione del libro Alirio Diaz, through folk and classical music, su Gitarre Aktuell, I/12: «Zugang zum persönlichen und künstlerischen Werdegang eröffnet diese Biografie, die in Italienisch, Französisch, Spanisch und Englisch erhältlich ist»
Francesco Biraghi, recensione del libro Miguel Llobet. La biografia, su Il Fronimo: «Per ricostruire la biografia del chitarrista catalano Picciano ha infatti consultato (…) qualcosa come seicento tra annunci, trafiletti, critiche, recensioni e articoli (…). Comprendiamo bene come l'aver messo ordine tra tutto questo materiale sia stato un lavoro ampio e faticoso, ma che, a giudicare dal risultato, è stato compiuto con grande perizia. (…) Un personaggio di grande valore, dunque, inquadrato nella giusta prospettiva da Stefano Picciano al quale non possiamo essere che sinceramente grati per averci regalato un libro scritto benissimo, che si legge d'un fiato»
Paola Troncone, recensione del libro Miguel Llobet. La biografia, su DotGuitar, aprile 2016: «L'accurato volume (…) si compone di quasi trecento pagine che, attraverso lo sguardo investigatore del caparbio studioso, coinvolgono il lettore nell’indagine (...) fino all’accesso diretto ai manoscritti dell’ “Archivio Llobet” per il reperimento di dettagli biografici nuovi»
Giovanni Cestino, recensione del libro Miguel Llobet. La biografia, su Seicorde, gennaio-marzo 2016: «Il merito di aver firmato la prima biografia di Miguel Llobet (...) va ascritto con orgoglio a un italiano: Stefano Picciano, chitarrista e musicologo. (...) Il lavoro di Picciano è solido e documentato, e si giova con intelligenza di un vasto numero di fonti finora trascurate, tra cui molti articoli di giornali dell’epoca. (...) Un volume che, al di là dell’umiltà del suo autore, costituirà per molto tempo a venire un punto di riferimento»
Roberto Brusotti, recensione del libro Miguel Llobet. La biografia, su Musica, febbraio 2016: «Per decenni la figura e l’opera di Miguel Llobet hanno subito una palese sottovalutazione. (...) Questa preziosa biografia, che ricostruisce nei dettagli i movimenti e l’attività del grande chitarrista catalano attingendo da decine di archivi, lo evidenzia in modo inconfutabile. (...) Stefano Picciano offre insomma un contributo fondamentale alla piena valutazione del suo impatto storico e artistico»
Giuseppe Matarazzo, recensione del libro Andrés Segovia in Italia, su Avvenire, 26/6/2021: «Il più grande chitarrista del Novecento viene raccontato in una visione inedita e interessante dal musicologo Stefano Picciano (...). Nel libro tantissime chicche e curiosità»
Anna Menichetti, Rai Radio Tre, trasmissione "Qui comincia" del 20/8/2021: https://www.raiplayradio.it/audio/2021/08/QUI-COMINCIA---Andrs-Segovia-in-Italia-di-Stefano-Picciano-919ac521-420b-494b-9698-f3a965b8335e.html?fbclid=IwAR2FjYCxvY76j1TKKS4nhfew-RJKgS7qgMnvwvYhnFWtKiUVjRz7Iy4G7gM
Roberto Brusotti, Recensione del libro Andrés Segovia in Italia, su Musica n. 331, novembre 2021: «È preziosa un'iniziativa come quella di Stefano Picciano (che i nostri lettori ben conoscono per i preziosi ritratti chitarristici pubblicati su Musica) (...). Picciano ci coinvolge nelle sue instancabili investigazioni presso istituzioni, archivi, emeroteche»
Marco Riboni, Recensione del libro Andrés Segovia in Italia, su Il Fronimo n. 196, ottobre 2021:
«Questo bel libro di Stefano Picciano (...), oltre a portare a conoscenza le vicende artistiche di Segovia (spesso inedite), getta un fascio di luce sui gusti, le concezioni e le tendenze estetiche della vita musicale - non solo chitarristica - dell'Italia del Novecento»
Angelo Gilardino, Recensione del libro Andrés Segovia in Italia, su Suonare News, giugno 2021: «Si tratta del frutto di una ricerca laboriosissima, condotta con infinita pazienza (...). Sì, perché prima di compilarli, i dati Picciano se li è dovuti scovare, frugando negli archivi (...), interrogando i testimoni (...), compulsando le emeroteche (...). L'autore ha recuperato i programmi di sala e li ha corredati con estratti di stampa (...). Che cosa ne risulta, alla fine? La risposta è semplicissima: Picciano ha reso ordinato, chiaro e ben misurabile l'enorme impatto che i concerti di Segovia ebbero sulla vita musicale italiana (...). Questa è l'evidenza dei fatti, e l'averla accuratamente ricostruita e incorniciata è il merito del libro e del suo autore»
IN SINTESI
Scrivo facendo ricerca nella storia della musica, della letteratura, dell'arte. Sono sempre al lavoro su libri o articoli, convinto che la scrittura abbia il potere di illuminare l'osservazione e l’ascolto delle opere. La scrittura è per me una continua approssimazione alla verità. Non smetterò mai di studiare Mozart. Non smetterò mai di rileggere Omero. Una passione irriducibile per il lessico e l’etimologia. Adoro cercare la parola giusta. Scrivo di musica, di arte, di letteratura, di poesia, ma anche di temi generali (la bellezza, il silenzio, la parola) che sono i miei compagni di viaggio. Cinque figli, poco tempo libero, molta ironia.
"L'amore per la bellezza pare essere il nucleo profondo di tutto il suo itinerario, nella consapevolezza di come essa non sia fattore secondario, ma decisivo per la vita dell'uomo" (Stefano Picciano, dall'omaggio a Riccardo Muti, Il Foglio, 17 luglio 2021)
"Se togliamo ai nostri figli la possibilità di avvicinarsi all'arte, alla poesia, alla bellezza, in una sola parola alla cultura, siamo destinati a un futuro di gente superficiale (...). L'Europa ha alle spalle una storia importantissima (....). Ora non può dimenticarlo: basterebbe che i governi togliessero un po' di denaro alle cose superflue e lo destinassero prima all'educazione, poi all'educazione e quindi all'educazione" (Riccardo Muti)
L'articolo in omaggio a Riccardo Muti, pubblicato su Il Foglio, in occasione dei suoi 80 anni, è stato riportato sul sito ufficiale RMM (Riccardo Muti Music) e rilanciato sui canali ufficiali e sulle pagine social del Maestro
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